Parole, pareri e altre droghe naturali
Quella era la sua serata Sex&city con Francesca. Un clichè che piace tanto: 2 amiche, qualche cocktail, molti cocktails, tante chiacchere e infinite congetture inutili, per aprire a vie alternative e visioni diverse.
Allora? Vi siete visti anche l’altra sera? Siete usciti tante volte, vedi te lo avevo detto, gli piaci, altrimenti non ti cercherebbe. Dove siete andati? Ma soprattutto, vi siete finalmente conosciuti del tutto?
Stefania parlava con Francesca, la sua amica dai tempi dei 16 anni e, quindi da ormai 16 anni, ora che ci pensava. Erano così diverse, che c’era da chiedersi come avessero fatto a diventare amiche fraterne -sorelleresche si dovrebbe dire, al femminile- comunque così confidenti e sincere. Non condividevano gli stessi interessi, non frequentavano gli stessi amici, non leggevano gli stessi libri e neanche amavano la stessa musica, ma attingevano l’una dall’altra. Erano diverse anche fisicamente, come nei film, quelli scontati: una mora e l’altra chiara; una magrissima, l’altra formosa, una super sportiva, l’altra debolmente interessata all’attività fisica per dovere. Erano coetanee, questo sì, ma una era precisa, posata e deliziosamente in ordine, armonica; l'altra piacevolmente scombinata, aveva fatto dei suoi difetti la sua particolarità, disallineata. Si incastravano perfettamente, avevano sempre qualcosa da raccontarsi. Seppure si sentivano tutti i giorni, durante la loro serata, non finivano mai di parlare, avevano sempre qualcosa da dirsi, su cui confrontarsi, pareri da scambiarsi, visioni diverse della stessa cosa, portando quel valore aggiunto che solo l’affetto disinteressato e incondizionato può generare. E loro si “affettavano” tanto, in senso lato e in senso inventato.
Abbiamo mangiato una pizza. D’altra parte, non mangia giapponese, non mangia indiano e non conoscevamo dei buoni ristoranti italiani in zona. Volevamo andare da Fresco Pescato, cioè io, sai quel posto dove si mangiano i panini con il pesce? A me piace a lui non dispiace, ma non avevamo prenotato. È il posto giusto per un'uscita a due, carino, ma non impegnativo; diverso, ma comunque chiccoso; buono e al giusto prezzo. Avremmo mangiato una cosa che piace ad entrambi, in una situazione rilassata, avremmo bevuto del buon vino bianco, e invece non c’era posto e abbiamo ripiegato su una pizzeria.
Uhhhh chissà come ti sei incazzata, e così, anche questa volta lui si è fumato la possibilità di continuare la serata. Certo che gli devi proprio piacere se continua a starti dietro
Arrabbiata no, ma contrariata sì. Una pizza è una cosa da amici, da compagnia, non per un’uscita in coppia.
Lo è per una come me, che non ama la pizza, ma tu la adori, la mangeresti tutti i giorni e lui lo sa. Ha fatto una cosa che a te piace. Non è così?
Si
E allora adesso qual è il problema? Cosa c’è che non va? Hai detto che ti piace, è alto, è un bell’uomo, simpatico il giusto, affermato, intelligente, educato. Cosa ha che non va? Che mangia la pizza? Eddai ma stai ascoltando quello che dici?
Siamo andati a casa sua, dopo.
Davvero? E finalmente!
Eh?
Com’è casa sua?
Ridono entrambe perché non è esattamente quello che Stefania voleva sapere, com'è la casa
Ha un piccolo, ma bell’appartamento in zona Garibaldi, in una via dietro al tuo cinema preferito. Ordinatissimo e pulitissimo, come piace a me
Come piace a tutti, ma come pochi mantengono e comunque secondo me lo aveva pulito perché un po’ sperava di portartici. Piace anche a me l’ordine, sai, solo che la fatica di mantenerlo è maggiore della fatica di sopportare il disordine. È sempre una questione di scelte, scegliere la cosa migliore o il male minore. E quindi? Come è andata?
Vuoi sapere come è stato?
Veramente vorrei conoscere i particolari tutti, ma so che non ami parlare apertamente di queste cose, neanche con me. Pensa se fossi stata io al tuo posto e ti stessi raccontando di una mia serata, mi avresti già zittita un paio di volte. Comunque, puoi anche dirmi solo come è stato
E’ andata bene, molto, mi sono fermata a dormire da lui e abbiamo anche fatto colazione insieme il giorno dopo.
Pensavi che ti avrebbe riaccompagnato a casa alle 3 di notte?
Si in effetti hai ragione. Comunque ci rivediamo venerdì sera. Andiamo a casa di un suo amico per una cena
Appero’ e ne hai voglia?
Si, ma non so cosa mettermi
Ma che te ne frega tu stai benissimo con qualsiasi cosa. Metti la gonna nera dritta, con lo spacco di lato e quella bella maglietta bordeaux con la scollatura larga che scende sulla spalla. La adoro e sopra la tua giacca di pelle. Io metterei gli stivali, ma vanno bene anche le scarpe alte.
Veramente volevo vestirmi da me e non da te
AHAHAH allora mettiti il solito tubino nero con le scarpe alte e il maglioncino incrociato. Semplice, sobrio, elegante e classico
Si poi ci penso. E Carlo?
Carlo? Non lo vedo da una decina di giorni, non lo sento da un paio e comunque lui sta con un’altra e non manca in nessuna occasione, quando ci sentiamo o vediamo, di ricordarmelo.
Mi dispiace per Carlo
Come si dice? Se fossero state rose, sarebbero fiorite, invece se fossimo andati avanti, sarebbero state spine e avrebbero punto
Intanto, non ti piacciono le frasi fatte e non le usi mai. Ti ricordo, poi che non credi nel destino e comunque hai sbagliato tutti i tempi verbali del proverbio.
Scientemente, li ho accordati alla situazione
Forse avresti potuto essere un po’ più flessibile, provare ad andare avanti ancora un po’ con lui continuare a frequentarlo, senza farti domande e semplicemente vivendo il momento
Cazzate, questi si che sono pensieri fatti, luoghi comuni. Vivere il momento, non pensare al prima e al dopo, Cazzate. Ognuno di noi porta con sé il bagaglio delle sue esperienze passate sulle quali basa la percezione del momento che vive e che usa come trampolino di lancio per proiettarsi sul futuro che vede. Lo fanno tutti, uomini e donne. Solo che alcuni sanno tuffarsi meglio, perché controllano i muscoli e mantengono equilibrio e postura e altri, invece si irrigidiscono nell’intento di controllare, ma spanciano
A volte non ti seguo, tipo quando usi le metafore
Volevo dire che sono rigidissima, a volte. E che se avessi continuato mi sarei ritrovata tra due mesi o forse tre, magari meno, innamorata di qualcuno che perde la testa per un’altra. Lui mi piace troppo e io non gli piaccio abbastanza e questa equazione avrebbe un risultato negativo, se si risolvesse ed io non ho nessuna intenzione di svolgerla. E comunque se veramente avesse tenuto a me, avrebbe continuato a cercarmi e a trovare occasioni di incontro
E comunque, qualche volta vi vedete
Abbiamo amici comuni, è inevitabile
Mi dispiace
Capita, è la vita
Questa settimana sono uscita con Lorenzo e con Fulvio
E Fulvio chi è?
L’ho conosciuto alla festa di Riccardo, la scorsa settimana, simpatico e divertente. Appassionato di fotografia, siamo andati a vedere una mostra insieme e poi a bere una birra e poi è venuto da me
Cioè? a casa tua
Si, a casa mia
A me, a volte sembri flessibilissima
Ridono e sciolgono la prognosi sul mal d’amore, da cui sono, seppur diversamente, entrambe affette. Ordinano un altro giro e iniziando a parlare del film che andranno a vedere il week end successivo.
Alcool e chiacchere tra amiche sarà pure uno stereotipato cliché, ma è veramente un buon mix medicale per l’umore di ognuno, per l’amore per sè e per l’ardore verso la vita.